GILET GIALLI: "ECCO COSA VOGLIAMO" - Vogue ora
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GILET GIALLI: "ECCO COSA VOGLIAMO"

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[ 2 febbraio ]

UN BEL PASSO AVANTI


Sabato 26 gennaio e domenica 27 — a Sorcy-Saint-Martin, vicino a Commercy, nella Meuse [vedi foto accanto] —, si è svolta la prima "Assemblea delle assemblee" dei Gilet Gialli — QUI IL VIDEO.

Più sotto la PIATTAFORMA politica approvata, frutto di un non facile compromesso. Secondo i nostri compagni francesi — che sostengono la piattaforma malgrado certi evidenti limiti — ha la possibilità di essere approvata quasi dappertutto.

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          sabato 9 febbraio        
CAROVANA DI SOLIDARIETÀ CON I GILET GIALLI

Per informazioni su come partecipare alla carovana 
(logistica, orari, punto di raccolta, ecc.) 
chiamare il 334 81 43 745


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APPELLO DELLA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DEI GILET GIALLI

«Noi, Gilets Jaunes delle rotatorie, dei parcheggi, piazze, delle assemblee, delle manifestazioni, ci siamo riuniti il 26 e 27 gennaio 2019 nella “Assemblea delle assemblee”, riunendo un centinaio di delegazioni, che hanno risposto all’appello dei Gilets Jaunes de Commercy.

Dal 17 novembre, dal più piccolo villaggio, dal mondo rurale alla città più grande, ci siamo sollevati contro questa società profondamente violenta, ingiusta e intollerabile. Noi non staremo più a guardare! Ci ribelliamo contro il caro vita, la precarietà e la povertà. Vogliamo vivere dignitosamente per i nostri cari, le nostre famiglie e i nostri figli. 26 miliardari possiedono quanto la metà dell’umanità, il che è inaccettabile. Distribuiamo la ricchezza e non la miseria! Mettiamo fine alle disuguaglianze sociali! Esigiamo un aumento immediato dei salari, dei minimi sociali, delle indennità e delle pensioni, il diritto incondizionato all’alloggio e alla salute, l’istruzione, servizi pubblici gratuiti per tutti.

É per tutti questi diritti che noi occupiamo quotidianamente le rotatorie, che organizziamo azioni e manifestazioni e che facciamo dibattiti ovunque. Con i nostri giubbotti gialli, noi riprendiamo la parola, noi che non ce l’abbiamo mai.

E qual è la risposta del governo? Repressione, disprezzo, denigrazione. Morti e migliaia di feriti, l’uso massiccio di armi da fuoco teso che mutilano, accecano, feriscono e traumatizzano. Più di 1.000 persone sono state arbitrariamente condannate e imprigionate. E ora la nuova legge cosiddetta “anti-casseur” mira semplicemente a impedirci di dimostrare. Condanniamo ogni forma di violenza contro i manifestanti, sia da parte della polizia che di piccoli gruppi violenti. Niente di tutto ciò ci fermerà! Manifestare è un diritto fondamentale. Basta con l’impunità per le forze dell’ordine! Amnistia per tutte le vittime della repressione!

E che vergogna che questo “grande dibattito nazionale”, sia in realtà una campagna di comunicazione del governo, che strumentalizza la nostra volontà di discutere e decidere! La vera democrazia, noi la pratichiamo nelle nostre assemblee, alle nostre rotatorie, non è né nei salotti televisivi né nelle pseudo tavole rotonde organizzate da Macron.

Dopo averci insultato e averci trattato come meno di niente, ecco che ora ci presenta come una folla piena di odio, fascistoide e xenofoba. Ma noi siamo esattamente il contrario: né razzisti, né sessisti, né omofobi, noi siamo orgogliosi di stare insieme con le nostre differenze per costruire una società solidale.

Siamo forti della diversità delle nostre discussioni, in questo stesso momento centinaia di assemblee stanno sviluppando e proponendo le proprie rivendicazioni. Queste riguardano la democrazia reale, la giustizia sociale e fiscale, le condizioni di lavoro, la giustizia ecologica e climatica e la fine delle discriminazioni. Tra le rivendicazioni e le proposte strategiche più discusse ci sono: l’eliminazione della povertà in tutte le sue forme, la trasformazione delle istituzioni (Referendum di Iniziativa Cittadina, costituente, fine dei privilegi dei rappresentanti eletti…), la transizione ecologica (precarietà energetica, inquinamento industriale…), l’uguaglianza e la considerazione di tutte le persone indipendentemente dalla loro nazionalità (persone con disabilità, uguaglianza di genere, fine dell’abbandono dei quartieri popolari, del mondo rurale e dei territori oltremare…).

Noi, Gilets Jaunes, invitiamo ciascuno con le proprie risorse, a modo suo, ad unirsi a noi. Facciamo appello alla continuazione degli atti (atto 12 contro le violenze della polizia davanti ai commissariati, atti 13, 14….), la continuazione delle occupazioni delle rotatorie e il blocco dell’economia, la costruzione di uno sciopero massiccio e rinnovabile a partire dal 5 febbraio. Facciamo appello alla formazione di comitati nei luoghi di lavoro, di studio e in qualsiasi altro luogo, affinché questo sciopero possa essere costruito sul campo dagli stessi scioperanti. Prendiamoci cura dei nostri affari! Non restare da solo, unisciti a noi!

Organizziamoci in modo democratico, autonomo e indipendente! Questa assemblea delle assemblee è un passo importante che ci permette di discutere le nostre rivendicazioni e i nostri mezzi d’azione. Federiamoci per trasformare la società!

Proponiamo a tutti i Gilets Jaunes di far circolare questo appello. Se siete interessati, come gruppo di gilets jaunes, inviate la vostra sottoscrizione a Commercy (assembleedesassemblees@gmail.com). Non esitate a discutere e formulare proposte per le prossime “assemblee delle assemblee”, che stiamo già preparando.

Macron Démission! Viva il potere popolare, per il popolo e dal popolo.

Appello proposto dall’Assemblea delle assemblee di Commercy.

Sarà quindi proposto per l’adozione in ciascuna delle assemblee locali».

* Traduzione a cura di Andrea Mencarelli (Potere al Popolo)
** Fonte: Contropiano

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