Massa Lubrense - Giovedì a Castellabate presentazione del progetto Remare. Quattro aree marine protette e cinque associazioni di categoria della pesca insieme per un obiettivo comune: rimuovere tonnellate di rifiuti dal mare della Campania. Una rete per salvare il mare. REMARE, il progetto finanziato dalla Regione Campania, grazie a fondi europei FEAMP 2014/2020, sarà presentato giovedì prossimo a Castellabate. Le quattro aree marine protette della Regione, insieme a 5 associazioni di categoria della pesca andranno a formare la grande rete che vuole ripulire il mare della regione dai rifiuti e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla risoluzione di un problema ormai non più rinviabile. L'iniziativa è patrocinata dal Ministero delle politiche agricole e forestali. L'utilizzo delle imbarcazioni da pesca per raccogliere rifiuti in mare non è una novità assoluta. Già da qualche tempo la pratica si sta diffondendo, grazie anche al decreto salvamare del Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. Ma la sinergia tra tanti soggetti, quali le aree marine campane e tutte le associazioni di pescatori, rappresenta una assoluta novità nel panorama nazionale. In campo, o meglio, in mare, ci saranno centinaia di pescherecci che, oltre alle quotidiane attività di pesca, recupereranno rifiuti su di un'area di circa 50mila ettari marini, dal Cilento alla Penisola Sorrentina, dalla Costiera Amalfitana sino ad Ischia e Procida. Una grande operazione di pulizia, ma non solo.
La campagna di promozione e sensibilizzazione avrà un impatto altrettanto importante coinvolgendo in primis i pescatori e poi le comunità interessate. L' Area Marina Protetta di Punta Campanella è capofila del progetto. Le Amp Regno di Nettuno e il Parco Nazionale del Cilento con le Amp Costa degli Infreschi e Castellabate i partner, insieme alle associazioni di categoria della pesca: Federazione regionale della pesca, Federazione nazionale delle imprese di pesca, Confcooperative Fedagripesca Campania, Agci pesca Campania, Lega regionale delle cooperative e mutue della Campania. Saranno centinaia i pescherecci coinvolti. Le imbarcazioni saranno attrezzate con bag per raccogliere i rifiuti "pescati" durante le quotidiane attività di pesca. Sarà fornito anche un kit per lo smaltimento. Una volta nel porto, i rifiuti saranno consegnati alle società di smaltimento dei rispettivi comuni interessati. Le attività saranno precedute da campagne di informazione e formazione rivolte ai pescatori ma anche campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. "Una grande operazione svolta con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati - spiega Antonino Miccio, direttore Amp Punta Campanella, capofila del progetto - Siamo riusciti a creare una sinergia mai vista prima tra tutte le aree marine protette campane e le varie associazioni di categoria della pesca. In mare ci sarà una flotta di pescherecci attrezzata per raccogliere rifiuti. Ci aspettiamo un grande risultato, non solo in termini pratici ma anche di sensibilizzazione, sia per l'opinione pubblica che per i pescatori". La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 29 agosto alle 19 a Villa Materazzo nel comune di Santa Maria di Castellabate. Antonino Miccio modererà l'incontro. Parteciperanno: Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Michele Giustiniani, presidente dell'Amp Punta Campanella, il contrammiraglio Pietro Vella, presidente dell'Amp Regno di Nettuno, Maria Passari, responsabile dell'ufficio centrale pesca e acquacoltura fondi comunitari 2014/2020, Nicola Caputo, consigliere regionale delegato all'agricoltura e alla pesca, Carmela Guidone, responsabile centro educazione ambientale Punta Campanella, Marco Gualtieri, presidente di Seeds & chips, Franco Andaloro, ricercatore delle risorse biotiche Stazione biologica Anthon Dhorn e rappresentanti delle varie associazioni e cooperative di pesca.
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