SOLEIMANI: A FUTURA MEMORIA - Vogue ora
300x250

SOLEIMANI: A FUTURA MEMORIA

Share This
Qui accanto l'ignobile post con cui Matteo Salvini, sulla sua pagina facebook, alle ore 13:15, ha celebrato l'atto di terrorismo di stato con cui gli americani hanno ucciso Soleimani, una delle prominenti figure della Repubblica islamica dell'Iran.

Condividiamo quanto scritto in proposito dal nostro Fabio Frati:
«Salvini, il servo dei sionisti e della Nato, il "sovranista in ginocchio", si
genuflette e appaude i suoi padroni assassini... Non curante delle conseguenze drammatiche che un omicidio del genere potrà innescare.
Siamo nel solco del peggior servilismo italico, straccione e cialtrone...a cui purtroppo altre figure di italici servi e traditori ci hanno abituato».

*  *  *

Sull'esecuzione mirata di Qasem Soleimani riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera appena giuntaci da alcuni amici della Repubblica Islamica dell'Iran:

UN MARTIRE VIVENTE DELLA RIVOLUZIONE




«Quando il 30 ottobre 1980 Hossein Fahmideh, di anni 13, si immolava nella difesa della Repubblica Islamica dell'Iran nel corso di una Guerra imposta al popolo iraniano dalle due superpotenze dell'epoca, l'Imam Khomeini disse:
"Il nostro Capo e eroe nazionale è quel Tredicenne che si è gettato con il suo cuore nella prima linea. Il suo esempio vale ben più, nella Via della stazione di Karbala, di milioni di parole e di milioni di scritti di intellettuali".
Soleimani era da anni il Martire vivente della Rivoluzione, stava da tempo con trepidazione attendendo il giorno del suo martirio sulla via di Karbala. Con ciò non si nega affatto che la guerra tra l'imperialismo occidentale o saudita-sionista e l'asse della Resistenza acquisisce con l'omicidio di Soleimani un punto di non ritorno. Se per Soleimani uomo la morte è irrilevante ed è anzi un merito agli occhi del Divino, evento a cui si era preparato da decenni, per i popoli del Medio Oriente la morte dello Statista Soleimani è una terribile tragedia. Il santo pontefice Francesco, come il santo patriarca di Mosca Kirill ben sanno che se non vi fosse stato lo Statista Soleimani a proteggere le minoranze religiose cristiane in tutto il Medio Oriente, i loro nemici di ogni fronte avrebbero già ben avviato da almeno dieci anni un processo fondato sul terrore permanente anticristiano e sulla definitiva pulizia etnica e religiosa delle varie comunità fedeli al Cristianesimo.
 Ovunque arrivarono le armate di Soleimani a purificare zone conquistate da terroristi e da sionisti, la libertà e la tolleranza religiose erano un diritto primario ed erano
assolutamente preservate. Nessuno altro può dire di aver fatto e di fare lo stesso: di donare la propria vita agli Oppressi qualsiasi fede religiosa essi professino o pratichino.
Chiunque abbia visto anche una sola volta Soleimani non ha potuto dimenticare la sua fiduciosa serenità nella assoluta e finale vittoria dell'ideale di liberazione e emancipazione degli Oppressi, oltre ogni insuccesso ed ostacolo terreno. Il Nemico controrivoluzionario globale (da Riad a New York) ora festeggia, dimenticando che l'Imam Khomeini volle fondare uno Stato platonico guidato dal sacro e non sul nichilismo della vittoria terrena e storicistica o sul prezzo dei cocomeri.

Di conseguenza ciò che per gli imperialisti è una apparente vittoria, in una dimensione metafisica fondata sulla tolleranza per il sacrificio, il martirio, il dovere ideale potrebbe velocemente inverarsi come sonora sconfitta. E' inutile negare che il dolore di tutti gli Oppressi della terra è oggi grande e che fanno bene gli oppressori, i Controrivoluzionari ed i capitalisti a festeggiare. Ma hanno comunque posto tutte le premesse, da 40 anni ad oggi, per trasformare il Medio Oriente, terra di sangue, martirio e grandi idealismi, nella tomba definitiva della loro civiltà nichilista basata sull'odio e sul disprezzo verso il sacro. L'Imam Khomeini venne sul piano globale per distruggere la grande Menzogna di Yalta. Il martirio di Soleimani significherà la fine del secolo americano, il secolo degli Oppressori capitalisti e del nichilismo materialista. E' più triste vivere su questa terra senza la presenza di Soleimani solo per quegli uomini di poca spiritualità che non hanno o non vogliono avere la consapevolezza della supremazia dell'Invisibile».

Nessun commento:

Posta un commento

300x250

Pages