“La Penisola Sorrentina ha bisogno di risposte ora per individuare possibili soluzioni per salvare la stagione. Occorrono azioni strategiche che al momento non scrutiamo dalle istituzioni troppo attendiste e mute rispetto alle necessità di un’area che vive di solo turismo. Auspichiamo un immediato incontro con la conferenza dei sindaci, per chiarire meglio i possibili interventi su esenzioni e sospensioni tributi, costi concessioni e permessi, sostegno alle famiglie e per lavorare un cronoprogramma chiaro in merito a vaccinazioni, passaporto sanitario e strategia di promo commercializzazione del nostro territorio verso Paesi già avanti con le vaccinazioni. Abbiamo bisogno di risposte in merito a decontribuzioni, contratti e sospensione quote ente bilaterale”, aggiungono gli imprenditori turistici uniti, preoccupati per il silenzio della Regione Campania e degli enti del turismo, auspicando una immediata interazione con il neo Ministro al Turismo Garavaglia e annunciando, “già dalla prossima settimana” l’occupazione “in sede permanente della sede dell’Azienda soggiorno e turismo di Sorrento e quelle territoriali con l’obiettivo di avere maggiore supporto dalla Regione”.
Penisola sorrentina - “Nessuno si salva da solo: Regione Campania e Governo diano segnali forti per salvare la stagione 2021″: questa la richiesta del neonato coordinamento Turismo Unito Penisola Sorrentina, che ieri ha preso parte alla manifestazione tenutasi a Napoli con l’audizione dal Prefetto. “Non c’è più tempo da perdere, le istituzioni non possono essere più attendiste, il rischio delle gravi conseguenze socio economiche a seguito della pandemia possono travolgere l’equilibrio sociale in Penisola”, scrivono Rosario Fiorentino, Giulia Riva e Martina Coppola di Flaica Cub, Valeria Salzano dell’Associazione guide ed accompagnatori turistici Sorrento, Gennaro Salamone del Comitato Dipendenti N.C.C. Campania, e Agostino Ingenito e Marcello Coppola di Abbac Guestitaly. “Per molte famiglie, professionisti ed operatori della filiera non ci sono incassi da circa un anno, i ristori per le partite ive sono risultati inadeguati, come i contributi una tantum per gli ex lavoratori stagionali, alcuni non svolgono alcuna mansione da circa due anni. C’è poi l’ampia platea di gestori di strutture ricettive complementari, senza partita iva e professionisti a tempo come le guide ed accompagnatori turistici, che non hanno ricevuto alcun ristoro pur ritrovandosi equiparati alle imprese, per oneri fiscali e tributi. È ora di sinergia e condivisione, no a isolate azioni di taluni alla ricerca di una mera visibilità che nulla ha a che vedere con il nostro percorso turistico”, spiegano i firmatari.
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