La legge si sviluppa in 40 articoli e si propone come una norma di semplificazione della attività di valorizzazione e gestione dei beni culturali della Regione Abruzzo. Grande attenzione è stata data al rapporto tra pubblico e privato e al ruolo di tutte le istituzioni e le figure coinvolte nelle politiche di valorizzazione della cultura. La legge quindi si presenta non solo come un riordino normativo, ma anche come una promozione di azioni di cessione avanguardistiche e innovative e di rispetto delle competenze specifiche esistenti nei vari settori della cultura. Tali aspetti innovativi sono gli stessi che si ritrovano anche nelle linee guida del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) promosso dal governo Draghi a livello europeo.
“Dopo anni di ritardo è importante avere una norma moderna che contempli delle opportunità che fino ad oggi non c’erano. Una legge che apre a tutta una serie di attività , di funzionalità , mette al centro l’organizzazione ed il valore vero dei nostri beni culturali.” Ha dichiarato Emanuele Imprudente.“Una legge che andava proposta per rinnovare la vecchia ed adeguarla alle esigenze del momento. L’Abruzzo è pieno di reperti archeologici, di beni culturali che devono essere sostenuti, valorizzati e bisogna trovare il modo migliore per far si che i turisti giungano in numero maggiore. Credo che questo possa essere un settore importante per quanto riguarda l’economia e l’occupazione nella nostra Regione.” Ha detto l’onorevole Luigi D’Eramo. Inoltre l’On. D’Eramo ha rimarcato l’interesse che il Progetto di legge ha suscitato, una legge evidentemente attesa tanto che numerose richieste di incontri sono già arrivate alla Consigliera La Porta, da parte di amministratori pubblici locali di tutte le altre province abruzzesi. Notevole interesse è stato mostrato anche dal Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura, Lucia Borgonzoni che parteciperà ad una serie di eventi che riguarderanno la Proposta di legge oggi presentata.“Ripartiamo dalla cultura e questa per essere un vero volano di sviluppo economico deve prevedere dei protocolli di valorizzazione tra pubblico e privato che portino a una crescita reale dei territori sia economica che sociale.” Ha aggiunto la consigliera La Porta.
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