Sono stati affrontati, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti più controversi dell’annoso problema: dagli aspetti giuridici a quelli energetici ed economici, dal rischio sismico alla problematica paesaggistica ed ambientale e a quella relativa all’orso bruno marsicano, dal tema attualissimo del cambiamento climatico alla recente scoperta archeologica nel sito di Sulmona dove dovrebbe sorgere la centrale. Tutti i relatori hanno messo in evidenza come si tratti di un progetto datato, concepito praticamente quasi 20 anni fa ed oggi del tutto anacronistico alla luce delle conoscenze scientifiche intervenute nel frattempo e delle notevoli novità in materia di energia e cambiamenti climatici; novità che impongono da subito l’abbandono delle fonti energetiche fossili, tra cui il gas, se si vuole centrare l’obiettivo dell’Accordo di Parigi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. In particolare è stato evidenziato come appaia incredibile considerare tuttora valida, da parte del Governo, una valutazione di impatto ambientale risalente ad oltre 10 anni fa, quando oggi la situazione è profondamente cambiata sia a livello italiano che internazionale.
E’ stata notata l’assenza dei politici. Pur essendo stati invitati tutti i parlamentari eletti in Abruzzo, la giunta regionale e tutti i consiglieri regionali, nessuno di essi ha partecipato al convegno. Alle relazioni hanno fatto seguito gli interventi, tra i quali quello di Manuela Cozzi, assessore al Comune di Sulmona, Mario Pizzola dei comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, Aldo Cucchiarini del comitato interregionale No Tubo e Angelo Gagliani del comitato no Tap - no Snam di Brindisi. Le conclusioni sono state tratte da Mario Viola, ambientalista storico, il quale ha ricordato come nella lunga vertenza Snam i rappresentanti istituzionali e politici sono stati spesso distanti dalla lotta che i cittadini conducono dal basso per la difesa dei loro territori. Tale distanza è ulteriormente rimarcata dal fatto che il Governo non ha ancora risposto alla lettera che 12 associazioni ambientaliste hanno inviato a fine maggio chiedendo di bloccare l’iter autorizzativo di un’opera la cui inutilità e dannosità appare con sempre più evidenza. Al Governo saranno trasmesse le risultanze del convegno (trasmesso anche su you tube) e sarà rinnovata la richiesta di un incontro da parte delle associazioni al fine di affrontare in maniera dettagliata l’intera problematica".
Comitati cittadini per l’ambiente
Coordinamento no hub del gas
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