Vico Equense - Avvocato, a Vico si vota: 4 candidati sindaco, 16 liste, più di 200 aspiranti al consiglio comunale. Che pensa dell'offerta elettorale su cui i cittadini dovranno scegliere? Credo che sia molto salita l'asticella della qualità, e questo è un bene. Ricordo la falcidie di liste avvenuta 5 anni quando tra pochi competitori si scelse il meno peggio. Vedo bene il ritorno della middle class di professionisti ed imprenditori, e di alcune espressioni delle famiglie storiche del paese; insomma nelle liste si intravede uno specchio della città, tra tanti riempitivi chiamati anche per un pugno di voti. Mi aspetto bene da molti di loro, specie giovani e donne, e spero che l’impegno nel pubblico dei non eletti non si esaurisca con la votazione. Tra le varie proposte e programmi emerge una visione della città?Questo è un punto dolente, mi farebbe piacere invece noto più che altro chiacchiere, sogni infantili e spot pubblicitari; molti post fanno proprio sorridere. Ma è comprensibile, in questo momento sono tutti interessati a far "cassa" in voti, e molti intercettano nel messaggio politico ataviche frustrazioni, risentimenti ed antipatie personali. Ma anche a livello nazionale la politica ormai si fa cosi. Immagino che di visioni si parlerà dopo le elezioni, e più ancora alla presentazione della Giunta; li finalmente leggeremo volti e programmi, e capiremo cosa ci aspetta per il prossimo quinquennio. Vico non può aspettare perché negli anni 70 ed 80 ha perso molte posizioni, scivolando in basso proprio per I' assenza di una politica che le desse identità e recuperasse gli immensi tesori naturalistici, storici, culturali e paesaggistici di cui dispone.
Lei ha espresso in qualche occasione apprezzamento per un candidato in parti- colare, il Prof. Giovanni Ponti, ci spiega perché?Voglio chiarire; stavolta almeno tre dei candidati, a livello personale, hanno la mia stima e davvero apprezzo le loro qualità e le loro storie. Peppe Aiello è stato capace di innovare la nostra proposta politica con tematiche giovanili, ed è suo personale merito se la Città ha incontrato Alessio Nuzzo ed è divenuta sede del Social World Film Festival. Non è da tutti investire in un Direttore di Festival ventenne, ma avere fiducia ed attenzione nei giovani rappresenta un investimento di cui il paese ha bisogno; inoltre ha al suo attivo una presenza consolidata nella politica che gli consente di poter guidare una proposta affidabile di rinnovamento nella continuità. Peppino Ferraro è un vero esempio da additare, è diventato uno stimato professionista senza mai montarsi, o rinnegare le origini ed i sacrifici familiari che lo hanno mantenuto agli studi; ne ho seguito personalmente la crescita per anni ed ora lo vedo con piacere nel ruolo di candidato al vertice del paese. Il prof. Ponti rappresenta al meglio l'energia dirompente della nostra popolazione; anche nel suo caso i sacrifici di una famiglia lo hanno assistito consentendogli di sprigionare tutta la potenza della sua intelligenza; condivido con lui molte tematiche ambientali, e culturali legate al territorio ed alle persone che lo hanno fatto crescere e prosperare. Tre eccellenti persone. Ed il quarto?Lo stimi di più se non lo conosci; ed io purtroppo lo ho conosciuto da Presidente del Consiglio Comunale senza poter dire che ne abbia apprezzato le qualità. Ed allora?Sono molto differenti le proposte politiche che li sorreggono; credo che vi sia una vera sproporzione in termini di forza, il che incide molto sulla credibilità elettorale anche se si tratta di ottime persone. La partita del primo turno si gioca su di un pugno di voti, ed un eventuale ballottaggio creerebbe un vero e proprio Vietnam, con agguati e bestie feroci ad ogni donde. Preferirei evitare questo spettacolo e garantire la stabilità, per vedere il Consiglio Comunale convergere sui grandi temi con una Giunta affidabile. Secondo lei quali sono i bisogni più sentiti ed urgenti nella comunità e che i candidati devono essere capaci di intercettare? Credo che la gente comune sia molto interessata a che funzionino al meglio i servizi di base, partendo dalle scuole e dalle manutenzioni stradali; un discorso a parte meritano il Paese con la sua economia, e la creatività degli imprenditori ed artigiani vicani che va assecondata liberando le energie represse di cui dispone. Ma la partita determinante si gioca sul di Faito, solo recuperando le immense valenze e potenzialità del grande Gigante addormentato si potrà disegnare un futuro radioso per la città; la politica deve agevolare la ricollocazione verso l'alto del ruolo di Vico nel novero della fascia costiera napoletana. Albergatori, ristoratori e titolari di agriturismi e B&B hanno dimostrato di poterci stare, ma la sola fascia costiera non può supportare una nuova crescita vertiginosa; abbiamo bisogno di un turismo culturale e collinare montano che sappia offrire in maniera diffusa attrattori e prodotti; la Provenza rappresenta un esempio da imitare e seguire. C'è qualcosa o qualcuno che avrebbe voluto vedere e non ha visto? Troppo facile la risposta; Aldo Starace ed i suoi che aizzarono i malcapitati ex soci delle cooperative. Prima del voto, c'è qualcuno che ha già vinto e qualcun altro che ha già perso?Peppino Ferraro e Giovanni Ponti hanno già vinto; la loro presenza in Consiglio Comunale lascerà un segno importante, e son certo che il loro impegno non terminerà con questa competizione. Ha già perso chi, senza nomi, ha lottato esclusivamente per se, senza seguire un discorso collettivo od una coerenza. Vorrei assistere a cinque anni di crescita assecondata da proposte costruttive, e non da odi, dissidi e denunce. Un ultima domanda: perché lei non c'ê in questa competizione elettorale. Non l'hanno chiamata o ha rifiutato?Affondo finale, caro direttore!? Già dissi a Peppe Dilengite che nella vita abbiamo dato molto al paese, e contribuito a cambiarne il volto e la collocazione; avevamo quarant'anni, ed altre forze (anche quella di recuperare i finanziamenti per la R. Bosco alle 3,15 del mattino) e di segni delle opere sono lì, dalla Fontana dei Delfini alla Piazza di San Salvatore, alla Casa Comunale ed alla Piazza Mercato, dalla Cattedrale all’Ecomostro di Alimuri, dal Convegno sulle architetture rurali alla politica dell'ospitalità diffusa, passando dal Festival della Filosofia e dal Museo Asturi, dalla Pizza a Vico alla mobilità per le marine, e per temi che ancora hanno tanto da dare. Ma ora è tempo che altri dimostrino il loro valore ed attaccamento a Vico!
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