Massa Lubrense - “Illegittimo”. Così il Tribunale Amministrativo Regionale ha giudicato l’iter con cui il Comune di Massa Lubrense ha approvato, in data 19 luglio 2021, il Rendiconto, ovvero il documento che elenca tutte le entrate e le uscite finanziarie del 2020 di Largo Vescovado. Il TAR conferma così i forti dubbi manifestati fin da subito da Azione in Comune: in chiaro segno di protesta, infatti, l’associazione politica, sociale e culturale massese decise di abbandonare il Consiglio Comunale a causa di irregolarità nelle procedure formali portate avanti dall’amministrazione Balducelli. Perplessità che sono state rilevate anche dal giudice, secondo cui il Comune di Massa Lubrense non ha messo “tempestivamente a disposizione dei consiglieri comunali la relazione dell’organo di revisione”. Oltre a formalizzare l’illegittimità del provvedimento, la sentenza del TAR datata 11 ottobre 2021 ripercorre anche tutte le tappe che hanno portato all’annullamento delle deliberazioni dello stesso Consiglio Comunale. Ripercorrendo in ordine i fatti, la legge imponeva al Consiglio Comunale di Massa Lubrense di approvare il Rendiconto entro il 31 maggio 2021; ciononostante, la maggioranza politica non ha rispettato questa scadenza: un ritardo che è costato anche un richiamo da parte del Prefetto che diffidava formalmente il Consiglio comunale ad approvare il rendiconto entro un nuovo termine: 11 luglio 2021. Malgrado questa nuova data, il Consiglio Comunale viene convocato il 19 luglio 2021 (ben 8 giorni dopo la data scaturente dalla diffida indicata dalle autorità ); come se non bastasse, anche l’obbligo normativo di mettere a disposizione di tutti i componenti del consiglio la documentazione del Rendiconto non è stato rispettato.
La legge, infatti, impone che i fascicoli completi siano consultabili almeno 20 giorni prima della data del Consiglio Comunale di approvazione. Quindi, essendo stata individuata la data 19 luglio come giorno utile, i documenti sarebbero dovuti essere visibili a partire dal 29 giugno. Invece, come denunciato da Azione in Comune e rilevato dal Tar, solo una parte della documentazione era consultabile a partire dal 13 luglio (14 giorni dopo il termine previsto dalla legge), mentre la relazione dei revisori è stata consegnata appena 3 giorni prima della data del Consiglio Comunale. “Il giudice alla fine ci ha dato ragione: il comportamento adottato dalla Giunta Balducelli si è dimostrato, da un lato, non conforme a quanto previsto dalla normativa e, dall’altro, irrispettoso e poco trasparente nei confronti della minoranza politica, di tutti i consiglieri comunali e, soprattutto, di tutta la comunità massese”, commentano i consiglieri di Azione in Comune, Pietro Di Prisco e Michele Pollio. “Come se non bastasse, la nostra maggioranza ha esposto il Comune di Massa Lubrense a un grave rischio i cui scenari futuri sono al momento imprevedibili. Il Prefetto, infatti, potrebbe in extrema ratio nominare un commissario ad acta e sciogliere il consiglio comunale. Un atto di arroganza gratuita che può costare davvero tanto alla stabilità del territorio”.
Nessun commento:
Posta un commento